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Protocollo Diagnostico

TECNICHE ENERGIA MUSCOLARE

L’obiettivo dell’osteopata sta nell’interpretare il modo di funzionare di un essere umano sul piano fisico (quindi strutturale e metabolico), mentale e psichico.

Egli ricerca ciò attraverso la valutazione funzionale dell’apparato muscolo-scheletrico, individuando ed interpretando la cosiddetta “disfunzione somatica”.

La valutazione osteopatica, si avvale, dopo accurata anamnesi, dei normali metodi di diagnosi clinica, ma soprattutto di osservazione e palpazione.

Si è detto che la disfunzione somatica, qualunque sia la sede di indagine, viene classificata attraverso tre criteri:

  • simmetria reciproca di parti del sistema muscolo-scheletrico;
  • densità (consistenza) del tessuto testato;
  • ampiezza di movimento di un’articolazione o di un’area di tessuto.

Ogni professionista, seppur seguendo linee comuni, sembra utilizzare un diverso protocollo come processo diagnostico e questo porta alla scelta del tipo di trattamento che riterrà più idoneo.

Come sempre la posizione dell’operatore è fondamentale per una corretta valutazione e deve essere adeguata in rapporto alla posizione e alle caratteristiche morfologiche/cliniche del soggetto esaminato e all’area che si sta valutando.

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TORACE | APPARATO SCHELETRICO

TORACE

STERNO: Manubrio a, Corpo b, Processo xifoideo c

12 COSTE: d, 7 Vere d, 5 False d, (2 Fluttuanti) d1

12 CARTILAGINI COSTALI e

12 VERTEBRE TORACICHE f

lI torace è formato da un complesso di strutture relativamente mobili; è importante per la funzione respiratoria e contiene visceri delicati come il polmone e li cuore. Lo sterno consta di un insieme di ossa che si sono fuse tra loro in corrispondenza del corpo; tra li manubrio e il corpo (angolo sternale) e tra il corpo e li processo xifoideo si trovano articolazioni fibrocartilaginee. Lo sterno è prevalentemente costituito da osso spugnoso, rivestito da un sottile strato di osso compatto; contiene midollo rosso ed è la sede più accessibile per prelevare il tessuto che produce gli elementi del sangue. Le cartilagini costali, che collegano la maggior parte delle coste allo sterno, aumentano l’elasticità del torace. Le prime sette coste (vere) si articolano direttamente con cartilagini proprie; delle rimanenti cinque (false), le prime tre si articolano con la 7a cartilagine costale e le ultime due (fluttuanti) terminano nella muscolatura della parete addominale.

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VERTEBRE E COLONNA VERTEBRALE

7 Cervicali a

Il segmento flessibile, formato dalle vertebre cervicali, sostiene il cranio e forma lo scheletro del collo; presenta la sua curvatura quando la testa è eretta. La 1a e la 2a vertebra cervicale posseggono caratteristiche proprie, così pure la 7a che si contraddistingue per la prominenza del processo spinoso. I fori nei processi trasversi delle vertebre C1-C6 danno passaggio alle arterie vertebrali destinate alla base dell’encefalo. La serie dei fori vertebrali forma li canale per li midollo spinale.

12 Toraciche b

lI segmento relativamente rigido formato dalle vertebre toraciche e le 24 coste con cui si articola formano lo scheletro del torace. La sua prominente curvatura si sviluppa nella vita fetale. Le vertebre toraciche sono caratterizzate da processi spinosi lunghi e sottili, dai corpi a forma di cuore e dalle faccette articolari per le coste.

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OSSA DEL CRANIO | APPARATO SCHELETRICO

Le ossa del cranio sono congiunte mediante articolazioni immobili, suture, ad eccezione dell’articolazione condiloidea temporo-mandibolare. Le ossa craniche comprendono le ossa piatte che contribuiscono alla formazione della volta cranica. Le ossa faciali, irregolari e spigolose, formano lo scheletro della faccia. Si noti come l’orbita sia costituita da 7 ossa (la parte formata dal palatino non è visibile). Lo scheletro del naso è per al maggior parte cartilagineo.

FACIALI 14 :                                      CRANICHE 8 :

Nasale 2g                                                  Occipitale 1a

Vomere 1n                                                 Parietale 2b

Lacrimale 2i                                              Frontale 1c

Zigomatico 2j                                          Temporale 2d 

Palatino 2k                                               Etmoide 1e

Mascella 2L                                             Sfenoide 1f

Mandibola 1m

Conca nasale inferiore 2n

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APPARATO DIGERENTE | Schema Generale

  • Iniziare a colorare dalla cavità orale. Quando si arriva allo stomaco, lo si colori completamente, comprese le superfici t + d, w + d. Colorare interamente anche li fegato, facendo attenzione alle aree di sovrapposizione (t + d, ecc.) che dovrebbero essere colorate con entrambe le tinte.

SCHEMA GENERALE

L’apparato digerente consta di un canale, detto tubo digerente, e di organi annessi. Il tubo inizia con la cavità orale e termina con li canale anale. Le ghiandole maggiori (fegato, pancreas, ecc.) con i loro condotti escretori si aprono nel canale. La funzione principale del tubo digerente e degli organi annessi è di preparare il cibo ingerito in modo che possa essere assorbito dalle cellule epiteliali di rivestimento e, tramite queste, dai capillari sanguiferi e linfatici. Nella bocca, i denti con l’aiuto della lingua triturano li cibo e lo impastano con i secreti delle ghiandole salivari e di migliaia di altre minuscole ghiandole mucose, comprese nel rivestimento mucoso della cavità orale e faringea. La sede dove inizia la digestione chimica è lo stomaco; essa continua poi nell’intestino tenue. Nell’intestino crasso vengono assorbiti solo acqua, minerali e alcune vitamine. Le sostanze nutritizie assorbite vengono trasportate al fegato dalla circolazione portale; nel fegato molte sono modificate, immagazzinate o gradualmente immesse nella circolazione generale tramite le vene epatiche. Le cellule dell’organismo ricevono le sostanze nutritizie dai capillari sanguiferi o per diffusione. Si noti che li tubo digerente, dalla bocca all’ano, non appartiene in realtà all’ambiente interno dell’organismo, ma è semplicemente un condotto tortuoso che comunica all’esterno in corrispondenza della bocca e dell’ano; in altre parole, si continua con la superficie esterna del corpo come il buco di una torta. Si noti che un segmento del colon trasverso (j) è stato resecato.

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Apparato Cardiocircolatorio

CAVITÀ DEL CUORE

lI cuore è una pompa muscolare che fa circolare li sangue nel sistema vascolare. Possiede quattro cavità: due a destra che sono in relazione ai polmoni (piccola circolazione polmonare), e due a sinistra che fanno circolare li sangue nel resto del corpo (grande circolazione). lI sangue deprivato di ossigeno, proveniente dal corpo, entra nell’atrio destro e viene pompato nei polmoni dal ventricolo destro ad una pressione relativamente bassa. Il sangue ossigenato ritorna all’atrio sinistro e viene pompato nei tessuti del corpo dal ventricolo sinistro a forte pressione, come si può notare dal notevole spessore delle pareti ventricolari di sinistra. Le valvole bicuspide e tricuspide impediscono li reflusso del sangue dai ventricoli agli atri. Le valvole semilunari impediscono li reflusso del sangue delle arterie nei ventricoli. L’endocardio si continua nell’endotelio che riveste tutti i vasi; è un epitelio pavimentoso semplice. Il miocardio corrisponde al muscolo cardiaco.

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APPARATO SCHELETRICO | Sede e Rapporti

La maggior parte della Massa Corporea è costituita da tessuto connettivo nelle sue svariate Forme:

fibroso, cartilagineo, osseo, adiposo, ecc. Il costituente fondamentale di questi tessuti è la fibra, una proteina secreta sotto forma di filamenti dalle cellule.

Sono proprio queste fibre, denominate collagene, che legano assieme le varie parti del corpo integrandole in una costruzione unitaria. Per esempio nell’avambraccio o nella gamba le ossa che ne formano il supporto principale sono quasi completamente rivestite da  una formazione fibrosa, Il Periostio, che si continua con la fascia profonda la quale è, a sua volta, una sottile guaina fibrosa che avvolge li muscolo scheletrico per contenerlo e fissare i vasi sanguiferi e i nervi in transito.

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ORGANIZZAZIONE DEL CORPO TESSUTO MUSCOLARE

Si noti la presenza del tessuto connettivo (c) che avvolge i vari tipi di fibre muscolari, le quali sono state distanziate proprio per dimostrare il tessuto connettivo.

Il tessuto muscolare consta di gruppi di cellule muscolari (fibre) e del tessuto fibroso che le avvolge. E dotato di proprietà contrattile grazie alla quale si accorcia sotto stimoli nervosi, paranervosi o ormonali, di circa un terzo della lunghezza che possiede in condizioni di riposo. Dal punto di vista strutturale e funzionale si possono distinguere tre tipi di fibre muscolari.

Il tessuto connettivo che le avvolge, oltre che alle stesse fibre, dà sostegno ai nervi e ai vasi sanguiferi che nutrono il muscolo. Il tessuto muscolare è riccamente vascolarizzato, dal momento che la contrazione muscolare necessita di una grande quantità d’ossigeno che viene trasportato dai globuli rossi del sangue.

VISCERALE/LISCIO*

Le Cellule muscolari lisce a
Nucleo b
Tessuto connettivo c

Le cellule muscolari lisce sono lunghe, fusiformi, hanno li nucleo in posizione centrale e non presentano striatura trasversale, donde I’ attributo di lisce. Si trovano nelle pareti di organi cavi (visceri dell’apparato urinario, respiratorio, genitale, dei vasi sanguiferi, del tubo gastroenterico dove svolgono la funzione di far procedere il contenuto secondo la lunghezza della cavita. L’azione della muscolatura liscia è caratterizzata da contrazioni lente, sostenute e ritmiche; ne sono un’esperienza i dolori mestruali dovuti a spasmi della muscolatura uterina e i crampi allo stomaco. La maggior parte della muscolatura liscia si contrae in risposta a stimoli sia nervosi che ormonali. La sua contrazione non è di solito sotto il controllo della volontà.

CARDIACO/STRIATO*

Cellule striate d
Strie scalariformi e
Capillari f

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ORGANIZZAZIONE DEL CORPO TESSUTO CONNETTIVO  | Parte 2 |

Il tessuto connettivo,  

ELASTICO*

Fibre elastiche f

Fibroblasti a

I tessuti elastico e reticolare, come quello adiposo ed altri qui non illustrati (tessuto pigmentato, connettivo embrionale ), sono specializzazioni della varietà più comune di connettivo, cioè quello propriamente detto. Il tessuto elastico consta di lamine ondulate di fibre elastiche, disposte parallelamente fra loro, e di scarsi fibroblasti irregolarmente disseminati. Questo tessuto si trova nella parete della maggior parte delle arterie e di alcune vene, nel tessuto erettile, negli alveoli polmonari, in alcuni legamenti e come fibre isolate nel tessuto connettivo lasso.

RETICOLARE*

Fibre reticolari l

Cellule dell’organo m

Le fibre reticolari sono in realtà fibre collagene molto sottili disposte in modo lasso e irregolare per fornire sostegno a formazioni delicate come le cellule epatiche, le cellule linfoidi ed il midollo osseo.

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ORGANIZZAZIONE DEL CORPO TESSUTO CONNETTIVO  

Il tessuto connettivo,

nelle sue numerose varietà (sangue, tessuto connettivo propriamente detto e i tessuti di sostegno, cartilagine e osso), serve per connettere, sostenere e unire assieme le strutture del corpo.I vari tessuti epiteliali, ciascuna fibra muscolare, tutti i vasi e i nervi periferici, fino ai loro singoli assoni, sono inguainati dalle fibre del tessuto connettivo. Le ossa e le articolazioni dello scheletro constano di tessuto connettivo. I componenti dei vari tessuti connettivi sono sostanzialmente gli stessi: cellule e fibre intrecciate in una sostanza fondamentale o matrice, costituita da complessi proteicopolisaccaridici, che a livello microscopico non mostra alcuna organizzazione strutturale (sostanza amorfa). Il rapporto tra le cellule e le fibre e/o la densità della matrice caratterizza i diversi tipi di tessuto connettivo. Ad esempio, il sangue e la linfa sono fluidi con molte cellule e senza fibre. L’osso, per converso, ha una consistenza granitica con una matrice mineralizzata, poche cellule e molte fibre. Tutti i tessuti connettivi, eccetto la cartilagine, sono percorsi da numerosi vasi sanguiferi, spesso anche linfatici e da ramificazioni nervose che in queste tavole non sono per lo più stati riprodotti. 

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