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Liquido CerebroSpinale

Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART  MANUAL _ David Leaf

Storia

All’inizio del secolo un Osteopata, Sutherland, intraprese uno studio, che continuò fino alla sua morte, sui movimenti respiratori del cranio. Egli scoprì infatti che il cranio si muove con la respirazione. Scorrendo gli archivi, si possono ritrovare numerosi riferimenti sul movimento del cranio e del bacino all’atto dell’inspirazione ed espirazione.

Fisiologia

Il liquido CerebroSpinale viene prodotto da:

  1. Plesso coroideo dei ventricoli cerebrali;
  2. Vasi sanguigni degli strati meningeo ed ependimale delle cavità del liquor;
  3. Vasi sanguigni del cervello e del midollo spinale.

Il liquido CerebroSpinale viene assorbito dalle granulazioni aracnoidali, le quali si proiettano dagli spazi subaracnoidali nei seni venosi del cervello e nelle vene del canale vertebrale.

Il flusso proviene dai ventricoli laterali, verso il terzo ventricolo, il forame di Monroe, l’acquedotto di Silvio, la cisterna magna, il forame di Luschka, il forame di Magendie, gli spazi subaracnoidali e le granulazioni aracnoidali.

Piccole quantità di liquido vengono assorbite di dotti linfatici e nelle vene del canale vertebrale, ma la maggior parte risale la colonna vertebrale per essere poi assorbito dalla volta cranica.

Squilibri nel flusso del liquor possono alterare la funzionalità di qualsiasi muscolo o organo. Per valutare se il paziente richiede un trattamento specifico, chiedetegli di inspirare o espirare mentre eseguite il test per verificare se il muscolo debole si è rafforzato, oppure se un muscolo precedente forte si indebolisce durante una fase specifica di respirazione.

Per portare alla luce questo tipo di lesioni utilizzare i challenge respiratori.

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CHALLENGE VERTEBRALE


Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART _ David Leaf 

Definizione

Trattasi di una procedura di test con cui determinare se una vertebra, spinta verso una determinata posizione, può riassumere la sua posizione normale in condizioni di equilibrio.

Per determinare la direzione di Sublussazione di una vertebra.

Utilizzazione

Se la vertebra sublussata viene spinta verso una determinata direzione che riduce la sublussazione ed ivi mantenuta, un muscolo precedentemente indebolito dalla sublussazione stessa si rafforzerà. Quando si rilascia la vertebra, i muscoli intriseci della colonna si contraggono e accentuano temporaneamente la sublussazione della vertebra, provocando l’indebolimento di tutti i muscoli che risultavano precedentemente forti.

Tecnica

Eseguire il test per identificare il muscolo forte. Applicare alla vertebra una pressione variabile in una direzione specifica. Entro 5 secondi ripetere il test muscolare per verificare l’eventuale indebolimento del muscolo. Esercitare una pressione in qualsiasi direzione la vertebra sia suscettibile di sublussarsi e ripetere il test muscolare. Annotate tutte le direzioni che hanno provocato una debolezza.

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CORRELAZIONE MUSCOLO-VERTEBRALE

Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART  MANUAL _ David Leaf

Trattazione

Dopo la messa a punto da parte di Rees della linea Temporosfenoidale, si scoprì che esisteva una associazione tra alcuni muscoli e vertebre. Qui di seguito riportiamo le associazioni muscolo-vertebrali rinvenute tramite i test muscolari, ricordando che non sempre tali associazioni sono presenti e a volte i segmenti possono variare.

CORRELAZIONE MUSCOLO-VERTEBRALE

Riflessi NeuroLinfatici

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FLOWCHART  MANUAL _ David Leaf

Storia

La loro natura, di riflessi che influenzano il drenaggio linfatico di organi specifici, fu rilevata per primo da Frank Chapman D.O. negli anni ’30. Nel 1965 Gooheart mise in relazione i punti riflessi linfatici con alcune disfunzioni muscolo-organiche.

Localizzazione

Si trovano a coppie, sia anteriormente che posteriormente, associati a ciascuna relazione muscolo-organo. I riflessi si situano lungo i muscoli del collo, della schiena, del torace, dell’addome e delle cosce.

Trattamento

Esercitare una pressione decisa sui riflessi e manipolare in senso rotatorio. La durata del trattamento varia da alcuni secondi fino a 8-10 minuti. Non esagerare con la stimolazione perché affaticherebbe il punto, provocando, disagio al paziente.

Sintomi

A parte quelli ovvi quale l’edema, sia di tipo depressibile che localizzato come in un trauma articolare, indichiamo di seguito alcuni segni di possibile congestione linfatica:
– dolore di muscoli e organi, 
– infezioni quali tonsilliti, otiti, infezioni polmonari, ecc.
– debolezza dovuta a sforzi prolungati, quali salire le scale.

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I Cinque Fattori del Forame Intervertebrale

Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART  MANUAL _ David Leaf

Già nel 1970 George Goodheart aveva determinato sei dei maggiori squilibri o difetti del corpo che possono causare debolezza muscolare e malfunzionamento degli organi. Uno di questi era lo squilibrio nutrizionale, vale a dire un problema di origine chimica. Gli altri erano scompensi di tipo strutturale denominati “i cinque fattori del FIV” (forame intervertebrale).

Alterazioni chimiche, emotive o strutturali dell’omeostasi del corpo si manifestano con una debolezza della muscolatura, e vi sarà una disfunzione di almeno uno dei cinque fattori.

Secondo il Dr. Goodheart in ogni forame intervertebrale troviamo:

  1. un nervo
  2. un vaso sanguigno
  3. un vaso linfatico
  4. liquido cerebrospinale
  5. un connettore dei meridiani di agopuntura.

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Storia kinesiologia Applicata

Kinesiologia Applicata 
FLOWCHART  MANUAL _ David Lea

La kinesiologia Applicata è frutto della mente curiosa del Dr. Goodheart.

Agli inizi degli anni ’60, egli iniziò a ricercare le cause e gli effetti degli indebolimenti muscolari, aggiungendo di anno in anno nuove scoperte e conoscenze.

I momenti culminanti nella storia della kinesionologia furono:

1964 Primo libro sui test muscolari
1966 Riflessi Neurolinfatici
1967 Riflessi Neurovascolari
1969 Movimento basilare del cranio
1970 Relazione con i punti di agopuntura
1974 Localizzazione terapeutica
1976 Correzioni dell’articolazione temporomandibolare
1980 Tecnica PR
1982 Stiramento / Controstiramento
1988 Riflessi Spondilogenici

International College of Applied Kinesiology

Il college fu costituito nel 1975 per coordinare il lavoro di quanti stavano insegnando la kinesiologia applicata all’epoca. L’associazione è formata da un gruppo multidisciplinare di professionisti che si dedica alla promozione della K.A. Alla fine degli anni ’80 furono costituite varie branche negli Stati Uniti, in Canada, in Europa e in Australia.

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Distribuzione del Carico

Kinesiologia Applicata. FLOWCHART MANUAL

A volte i test muscolari devono essere eseguiti in stazione eretta. Se i sintomi appaiono principalmente solo quando il paziente è seduto o in piedi, eseguite il test nella posizione specifica.

Assicuratevi che in realtà il paziente non richieda semplicemente un’integrazione di octacosanol nella dieta.

In alternativa, potete informarvi circa l’attività svolta dal paziente ed eseguire i test chiedendogli di assumere le stesse posizioni utilizzate al lavoro.

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Nasce il Registro Europeo dei Massaggiatori Terapisti

Su iniziativa di AIM (Associazione Italiana Massoterapisti) e Centre Culturel Européen Jean Monnet – Bruxelles (Associazione di Registri Professionali per professioni non ordinistiche), è stato istituito e registrato, presso il Tribunal de Commerce di Bruxelles, il “Registro Europeo dei Massage Therapists”. Come molti sanno, la figura di “massaggiatore terapista” e “idroterapista o balneoterapista”, sono figure riconosciute e depositate presso la Commissione Europea, come professioni regolamentate, diverse dal fisioterapista e con proprie prerogative di legge anche in ambito sanitario. In particolare, il Ministero Italiano, ha registrato questa professione con il nominativo di “massaggiatore e capo bagnino degli stabilimenti idroterapici”, così definendola: “Il Massaggiatore Capo-Bagnino degli Stabilimenti Idroterapici è un operatore sanitario che svolge la sua attività in base al Regio Decreto 31/05/1928 , n. 1334 e art. 99 e 140 T.U. L. S 1934, sia come libero professionista sia come dipendente di strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate”.Tale figura è equiparabile, come sostenuto in Commissione e dallo stesso Ministero Italiano, a figure quali:

“Massaggiatore Medicale” – SVIZZERA
“Massage Therapistand sport massage” – IRLANDA
“Kinesiologiste et Osteopathe” – FRANCIA – parziale riconoscimento
“Maser v zdravstveni dejavnosti” – SLOVENIA
“Masseur medizinischer Bademeister” – GERMANIA
“Massage Therapist” – AUSTRALIA
“Heilmasseur” – AUSTRIA

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Proprietà del Massaggio Sportivo

Massaggio Sportivo e Tecniche Complementari di Claudio Zimaglia

Dalle azioni diretta e indiretta derivano tutte le proprietà benefiche attribuite al massaggio sportivo, tra cui:

_ Stimolazione della microcircolazione locale;

_Stimolazione dei recettori sensoriali contenuti nella cute e nel sottocute; 

_ Facilitazione alla penetrazione di olii o pomate riscaldanti e protettivi utili a preparare la cute al differente gradiente di temperatura tra la zona di riscaldamento e il campo di gara;

_ Effetto drenante del sistema linfatico; non disponendo di una pompa propria, fisiologicamente la linfa circola per osmosi, per gravità e per contrazione muscolare; l’azione del massaggio può migliorare il drenaggio linfatico. E’ attraverso la linfa e la sua rete capillare che si ha la rimozione dei cataboliti prodotti durante lo sforzo fisico che vengono ceduti dal sangue;

_ Riflusso della circolazione venosa verso il cuore grazie alla pressione meccanica esercitata dalle manovre di pressione con scivolamento;

_ Migliore irrorazione tissutale e quindi miglior approvvigionamento di nutrimento e di ossigeno per i muscoli grazie all’affluenza di sangue fresco;

_ Riduzione delle tensioni muscolari;
_ Miglior bilanciamento metabolico nel tessuto muscolare;

_ Decongestionamento, rilassamento e scollamento dei tessuti, abbinato ad accelerata guarigione dalle contratture muscolari con conseguente eliminazione delle tossine;

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Massaggio Sportivo

Massaggio Sportivo e Tecniche Complementari di Claudio Zimaglia

Un aspetto che contraddistingue il massaggio sportivo rispetto ad altri tipi di massaggio è sicuramente la tipologia dei soggetti a cui è rivolto: l’atleta, infatti utilizza i suoi muscoli in maniera molto differente da quella di un’individuo non allenato con conseguente modifica del tono trofismo, del volume o dell’elasticità muscolare stessa.

Meccanismi d’azione del massaggio sportivo

L’azione del massaggio è molto complessa e si può dire consti di tre tipologie di effetti: meccanici, termici ed elettrici. Questi derivano da due tipi d’azione, diretta e indiretta, esercitati dal massaggio tissutale. L’azione diretta è legata all’applicazione meccanica del massaggio direttamente sulla cute con effetti tra cui aumento del flusso ematico con conseguente iperemia locale, miglioramento della circolazione sanguigna effetto sedativo sulla sensibilità nervosa, miglioramento dell’allungamento e della contrattilità muscolare, riduzione del dolore, svuotamento dei dotti delle ghiandole cutanee specialmente di quelle sebacee, spremitura e attivazione del ricambio dei liquidi interstiziali e delle parti molli, ripristino della fisiologica scorrevolezza dei diversi piani tissutali e delle parti molli alterati per eventi morbosi. L’azione indiretta è legata a fenomeni che prendono il via dall’eccitazione delle terminazioni sensoriali le quali attivano anche riflessi viscerali e provocano manifestazioni vaso motori, sul tono muscolare o sull’attività dei visceri toracoaddominali con conseguente stimolazione del sistema neurovegetativo. Le azioni diretta e indiretta agiscono sulla pelle, sui muscoli, sulle articolazioni, sulla circolazione, sul sistema nervoso periferico, sul sistema neurovegetativo, sui riflessi viscerali e su tutto il processo di nutrizione e chimismo biologico.

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