Punti trigger NoN-Miofasciali
Punti trigger cutanei e cicatriziali
Alcuni studi (da Sinclair a Trommer e Gellman) non fanno pensare ad una costanza nelle distribuzioni topografiche spaziali del dolore proiettato dei PT cutanei, simile a come invece osservato per i PT miofasciali. Inoltre, in questi resoconti e nelle nostre stesse osservazioni, non c’era alcuna indicazione che le zone di proiezione dei PT cutanei abbiano relazione con le zone di proiezione dei PT nei muscoli sottostanti.
Nella nostra esperienza, i PT che riferiscono dolore urente, o dolore da puntura, o da trafittura lancinante, vengono solitamente trovati nelle cicatrici cutanee. Tali PT cutanei possono essere inattivati tramite infiltrazioni intradermiche precise di soluzione di procaina allo 0,5%, o con la ripetuta applicazione di un unguento a base di un anestetico locale, l’idrocloruro di dimetisoquina.
Punti trigger fasciali e lamentosi
Oltre ai PT presenti nella fascia e nei tendini dei muscoli, essi possono anche essere localizzati nelle capsule articolari e nei legamenti.Kellgren ha dimostralo sperimentalmente che l’epimisio fasciale del muscolo medio gluteo proiettava il dolore a distanza di parecchi centimetri quando veniva infiltrato, proiettava dolore alla parete mediale della caviglia e del collo del piede.
Travel ha segnalato una distorsione acuta della caviglia accompagnata da 4 PT nella capsula articolare, ognuno dei quali proiettava dolore alla caviglia e al piede. I PT miofasciali, che derivano da distorsione acute del ginocchio, caviglia, polso ed articolazione metacarpofalangea del pollice, causavano un dolore proiettato che veniva dapprima stimolato, e poi permanentemente risolto, infiltrando ogni PT con soluzione salina fisiologica. Leriche ha identificato dei PT legamentosi a seguito di frattura o distorsione; i PT rispondevano completamente a 5 o 6 infiltrazioni di anestetico locale. Gorrellha rivisto l’anatomia dei legamenti della caviglia ed ha descritto una tecnica per l’identificazione e l’infiltrazione dei PT legamentosi in questa articolazione.
Kraus ha sinteticamente rivisto la letteratura sui PT legamentosi ed ha notato che essi sono facilmente localizzati e infiltrati, il che spesso dà un immediato sollievo dal dolore ed una dolenzia post infiltrazione che può durare fino a 10 giorni. Hackett ha illustrato le distribuzioni topografiche del dolore proiettato dai legamenti ileolombare, sacroiliaco, sacrospinale e sacrotuberoso. Dittrichha trovato dei PT nell’aponeurosi del muscolo gran dorsale, nel punto dove si unisce alla fascia lombo dorsale; tali PT proiettavano dolore alla regione della spalla.
Recentemente da Valera e Raftery hanno segnalato delle aree trigger in 3 legamenti pelvici, sacroiliaco. sacrospinoso e sacrotuberoso che, quando stirati. diventano dolenti alla palpazione, irradiano dolore e rispondono all’infiltrazione con un anestetico locale.
Punti Trigger Periostali
Kellgren ha chiaramente dimostrato che anche il periostio può proiettare dolore in risposta ad una infiltrazione di soluzione salina ipertonica, proprio come i muscoli. Inman e Saundershanno segnalato che la stimolazione dolorosa del periostio, ottenuta sfregandolo con un ago, oppure infiltrando soluzione salina al 6%, o anche applicando una precisa pressione, provocava un dolore proiettato di notevole intensità che a volte si irradiava a grandi distanze. La dolenzia era proiettata ai muscoli ed alle prominenze ossee nella zona di proiezione del dolore, come succede anche con i PT miofosciali. La stimolazione ripetuta delle stesse inserzioni periostali o legamentose proiettava sistematicamente il dolore nella stessa direzione, ma a distanza variabile con intensità dello stimolo. Clinicamente, il periostio può essere una potente causa di dolore proiettato. Può essere ottenuto sollievo da questo dolore proiettato infiltrando i PT periosteali, analogamente al sollievo ottenuto infiltrando i PT cutanei o miofasciali.
Agopuntura e Punti Trigger
La relazione tra PT e punti d’agopuntura sembra che abbiano molto in comune. Melzack e altri hanno esaminato la corrispondenza della localizzazione dei PT segnalati da tre autori con la localizzazione dei punti di agopuntura relativi al dolore. Diversamente dai classici punti dell’agopuntura, noi non pensiamo che i siti pubblicati dei PT siano delle localizzazioni immutabili. ma piuttosto che siano una guida per dove cominciare a guardare. Ogni muscolo può sviluppare PT; molti muscoli hanno multiple localizzazioni dei PT. Nelle illustrazioni pubbliche sono mostrate solo le più comuni localizzazioni dei PT; i singoli muscoli possono avere PT in altre localizzazione. I siti dei PT di un singolo muscolo variano da individuo a individuo. Non vi sono 2 persone che siano esattamente simili.
Gunn ha identificalo 4 tipi di punti d’agopuntura basandosi sulla disposizione delle strutture nervose penetrate dall’ago. Due tipi di punti identificavano delle strutture del sistema nervoso nel muscolo, il punto motore e l’organo tendineo del Golgi. Esperimenti per stabilire quali nervi trasmettano gli stimoli nocicettivi (dolorosi) dal muscolo non hanno dimostrato fibre motorie o fibre del gruppo IB (organo tendineco del Golgi), ma piuttosto fìbre nervose. Un meccanismo sperimentalmente ben dimostrato di sollievo dal dolore dato dall’agopuntura, è la modulazione dei livelli di endorfine. Il dolore miofasciale è alleviato primariamente dall’inattivazione della causa d’origine del dolore, il PT; l’inattivazione di un PT elimina la causa del dolore.
Non vediamo alcuna relazione tra i punti d’ agopuntura non-dolorifici e i PT miofasciali. I punti d’agopuntura ed i punti trigger sono derivati da concetti estremamente differenti. Il fatto che un certo numero di punti dolorifici si sovrapponga, non cambia tale differenza fondamentale. I due termini non dovrebbero essere usati come sinonimi.
Punti Motori e punti Trigger
Spesso ci si pone la domanda:”qual’è la differenza tra i PT ed i punti motori?“. Nel 1857, Von Ziemssen ha dimostrato con la dissezione che il punto motorio corrisponde all’entrata del nervo motorio nel muscolo. Il punto motore è localizzalo con la stimolazione elettrica, non con la palpazione.
A volte i PT MioFasciali sono localizzati vicino ai punti motori, spesso non lo sono. Alcuni PT sono strettamente collegati alle giunzioni neuromuscolari, altri non lo sono.
Il termine “punto motore” e “PT” sono stati usati in modo interscambiabile. Il punto motore riguarda l’innervazione dell’intero muscolo; un PT riguarda solo una parte del muscolo, caratterizzata dalla bandinella palpabile e dalla risposta in rapida contrazione locale. I punti motori sono localizzati vicino alla metà del muscolo. I PT miofasciali possono essere localizzati dovunque nel muscolo. I punti motori non sono PT.